
Sappiamo che il volume cerebrale di un essere umano già a 6 anni è circa il 90% del volume di un adulto, l’aumento della circonferenza cranica durante l’adolescenza è dovuta principalmente all’ispessimento del cranio.
Grosso modo, possiamo distinguere nel cervello umano due sostanze: la materia grigia, che forma la corteccia cerebrale, e la sostanza bianca, che si trova in alcune aree come il corpo calloso.
La corteccia cerebrale gioca un ruolo centrale in meccanismi o funzioni mentali cognitive complesse come il pensiero, la coscienza, la memoria, la concentrazione e il linguaggio.
Quest’area si sviluppa massimamente fino ai 10-12 anni, per poi cominciare a decrescere fino ai 20 anni circa. Durante l’adolescenza continua invece lo sviluppo delle fibre della sostanza bianca, che ha un ruolo fondamentale nella velocità ed efficacia con cui vengono trattate le informazioni.
Nel bambino, dopo aver raggiunto dimensioni decisamente superiori a quelle degli adulti, la sostanza grigia comincia a ridursi rapidamente man mano che si avvicina l’adolescenza.
Il cervello, durante l’adolescenza, fa una sorta di “autoscanner” per regolarsi e automodularsi, costruendo le connessioni più utili ed eliminando le cellule che non vengono ritenute utili, stimolato sia dagli stimoli esterni che da componenti genetiche. I cambiamenti più significativi, nell’adolescente, avvengono nella corteccia frontale e prefrontale che servono a controllare gli impulsi e a regolare le emozioni e avere consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni.
Nel momento in cui i bambini raggiungono la pubertà, verso gli 11-12 anni, la velocità con cui sono in grado di identificare le emozioni diminuisce almeno del 20%. Per diversi anni la loro velocità di reazione rimane lenta e si normalizza poi solo verso l'età di 18 anni.
Gli adolescenti utilizzano soprattutto l'amigdala, una parte molto antica del nostro cervello, per il riconoscimento delle emozioni anziché la corteccia frontale che utilizzano i giovani adulti.
Questo suggerisce gli adolescenti sono predisposti a fornire risposte comportamentali istintive se sottoposti a stimoli emozionali. Il cervello adolescente è sottoposto a una disorganizzazione e riorganizzazione dall'inizio della pubertà fino ai 20 anni ca.
Diversi tipi di cambiamento scoperti nel cervello dai 12 ai 18 anni mostrano una diminuzione del numero complessivo dei neuroni unito ad un aumento del numero di fibre: è un processo di selezione e riorganizzazione di reti neurali volto a ottenere un'elaborazione dell'informazione più veloce ed efficiente.
La crescita del cervello degli adolescenti implica quindi una sovrapproduzione, un eccesso di ramificazioni nervose e di sinapsi cerebrali, e insieme uno sfoltimento di queste stesse ramificazioni.
L’adolescenza è per questo un periodo di profonda crisi, sul piano della personalità, su tutti i fronti, che richiede di essere affrontato con metodologie, sul piano pedagogico, psicologico e relazionale, altamente specifico. In questa fase della vita si selezionano le cellule del nostro cervello che rimarranno a disposizione per tutto il resto della nostra vita secondo processi che non hanno uguali e paragoni in nessun’altra fase della nostra esistenza.
E’ per questo che necessitano di un ambiente, condizioni e regole particolari ed è per questo che le esperienze svolte in questo momento della vita avranno un’importanza fondamentale per il futuro.